La festa patronale del comune di Sona comprende stand gastronomici e musica dal vivo.

L’anello cicloturistico Terre del Custoza è lungo circa 65 km e si sviluppa su viabilità promiscua a basso traffico di cui il 70% asfaltata. Il tragitto può essere percorso in entrambi i sensi di marcia e permette di esplorare i borghi di Bussolengo, Sommacampagna, Sona, Valeggio sul Mincio. Il percorso è riconoscibile anche grazie ai cartelli che indicano il tragitto ciclabile.

La villa “innominata” di Sona

Anche a Sona, tra un monastero e l’altro, si trovano ville rimaste nella storia con i nomi dei primi proprietari. Sulla sinistra di via Roma, vicino al centro, si trova una villa antica che non porta il nome di alcuna illustre famiglia, chiamata “l’innominata”. L’edificio a due piani è di semplice struttura, ma al piano terra si trova la bella sala degli affreschi, utilizzata dal Comune per la celebrazione dei matrimoni con rito civile. L’ampio vano è caratterizzato da resti di pitture murali raffiguranti scene paesaggistiche e personaggi mitologici riferibili alla seconda metà del XVI secolo.

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Via Roma, 23, 37060 Sona, VR, Italia

Il monumento degli ufficiali austriaci

Il Cippo del Feniletto si trova a San Giorgio in Salici nell’omonima località. Il piccolo monumento ricorda i nomi di quattro ufficiali austriaci e di un ignoto soldato italiano, caduti in zona durante la III Guerra d’Indipendenza nel combattimento della Pernisa del 24 giugno 1866.

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Località Fenilon, Sona, VR, Italia

Chiesa di San Rocco a Fornelli

In località Fornelli, ma ora nota con il nome di San Rocco, all’ombra di piante secolari si erge l’omonima chiesetta, piccolo capolavoro dell’edilizia religiosa sonese. Collocata sulla strada che da San Giorgio porta ai Rosolotti, ci accoglie con il suo ormai famoso masso erratico qui rotolato all’epoca dell’ultima glaciazione, e il suo bagolaro, monumento vegetale nazionale della zona, di età compresa tra 150 e 200 anni. Questa pianta secolare merita una sosta sotto le sue grandi chiome.
La chiesa nacque come oratorio patronale della nobile famiglia Cavazzocca Mazzanti soggetta alla Pieve di Palazzolo.

Si racconta che nel 1511 fu edificata in segno di ringraziamento per la scampata peste dagli abitanti del luogo che utilizzarono i ciottoli morenici recuperati dal dissodamento dei campi. Nel 1556 fu munita di un fonte battesimale che permise agli abitanti del luogo di evitare il lungo viaggio verso la Pieve di Santa di Giustina. Fu utilizzato fino al 1797, anno di costruzione della parrocchia di San Giorgio, alla quale ora appartiene.
Qui viveva un cappellano, mantenuto dalla famiglia Cavazzocca.
L’interno è semplice ma arricchito di due altari barocchi, alle pareti vi sono tracce degli antichi affreschi cinquecenteschi, e più recenti decorazioni absidali.

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Chiesetta di San Rocco, Via San Rocco, San Rocco, VR, Italia

Natura e sentimenti a Sona

Il Tunnel dell’Amore si snoda tra due rami del fiume Tione ed è caratterizzato ai suoi lati da versanti boscati e un gradevole microclima.
Tra le essenze vegetali e le specie animali che contraddistinguono questo habitat è possibile citare il nocciolo, il sambuco, lo spino cristi (spina di Giuda), la quercia, il salice, il riccio, la faina, la talpa, il tasso, la volpe e una miriade di specie volatili.

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Sentiero dell'amore, Sona, VR, Italia

La chiesa dei martiri a Sona

La piccola chiesetta del XV secolo è dedicata a San Quirico e alla madre Giulitta, martirizzati nell’anno 304 durante la persecuzione ordinata dall’imperatore Diocleziano e si trova a Sona, in direzione della valle che segna la direttrice Verona – Peschiera del Garda.

L’ordine dei Domenicani la utilizzò come lazzaretto durante la pestilenza del 1630, come testimoniano le insolite finestre ovali sulla facciata, utilizzate per sfamare gli appestati che venivano tenuti isolati dal resto della popolazione.

La rustica facciata presenta un portale artigianale di pietra sormontato da un capitello con un dipinto a tempera, parecchio sbiadito, che ritrae San Quirino. Due finestre rettangolari, delle feritoie con grate, e un minuscolo rosone, completano la semplice ma sobria architettura del piccolo complesso, dotato di un piccolo campaniletto a forma di vela posizionato sul tetto.
L’interno, a navata unica presenta un’abside rettangolare e, sulla parete a destra, una porta che conduce alla piccola sacrestia.

Sulla parete a destra vi è un dipinto frammentario risalente al XVII – XVIII secolo di autore ignoto, mentre a sinistra si trova un affresco raffigurante San Pietro assieme ai Santi Maria Maddalena, Antonio Abate, Quirico e Giovanni Battista. Alla sinistra del presbiterio vi è un altro affresco raffigurante una figura femminile inserita in una triplice cornice dell’epoca del polittico.
L’affresco con la pregevole crocifissione nella parete di fondo, riscoperta verso l’inizio del XIX secolo, è l’opera più rilevante dell’intera chiesa ed è stata attribuita alla scuola di Liberale da Verona. La sua vista è oggi parzialmente coperta da un’edicola classicheggiante aggiunta nel XVIII secolo, all’interno della quale si trova un dipinto raffigurante una Madonna con bambino e i Santi Quirino e Giulitta.

Sul piano del mobilio ligneo troviamo un confessionale e un leggìo del XIX secolo oltre ad un inginocchiatoio del XVIII secolo. Due le semplici acquasantiere, entrambe in pietra: una sulla parete destra, l’altra sulla controfacciata.

Infine, va tenuto in considerazione un frammento di pietra lavorata che rappresenta un agnello di profilo ed una palma stilizzata, inserito nel muro sotto il tetto. Come i frammenti nella parrocchiale di Palazzolo, è opera, probabilmente, delle decorazioni della chiesa longobarda di Santa Giustina che si trova oggi all’interno del perimetro del cimitero di questa frazione.

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Chiesa dei Santi Quirico e Giulitta, Via San Quirico, Sona, VR, Italia

La villa aristocratica dei giovani fanciulli

A 100 metri dal Municipio, immersa in un parco secolare, si trova Villa Trevisani-Calderara, del XIX secolo, oggi sede della scuola materna chiamata Cavalier Romani. Questa grande e nobile dimora è catalogata dal Registro regionale delle ville venete. Si accede da una elegante e ampia gradinata.

Su una collina, situata in prossimità della villa, al culmine di una scalinata si raggiunge una curiosa Torretta a pianta circolare, chiamata la Guglia, che venne costruita contemporaneamente alla villa e permetteva ai proprietari di godere di una vista stupenda su tutto il territorio. Il nome originario era “Torre Gabriella”, in ricordo di una figlioletta morta prematuramente. Fu utilizzata anche come torre di avvistamento militare nelle tumultuose giornate risorgimentali del 1848, mentre la villa stessa veniva contesa tra Piemontesi e Austriaci.

Oggi nelle sue stanze risuonano le squillanti voci dei fanciulli giocondi. Il parco che circonda la villa è arricchito da numerose essenze arboree ad alto fusto e, grazie anche alle cassette nido qua e là collocate, attira diverse specie d’uccelli.
In estate, la Villa è teatro di matrimoni all’aperto, di eventi musicali e teatrali.

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Parco Cavalier Romani di Villa Trevisani Calderara, Via Roma, Sona, VR, Italia

La Chiesa Parrocchiale Arbor Redemptionis

L’attuale chiesa parrocchiale fu aperta al culto il 1 maggio 1955, nonostante fosse ancora allo stato grezzo. I lavori di costruzione erano iniziati nel 1948 e proseguirono con impegno per 7 anni. Grazie alle offerte delle famiglie furono effettuati i lavori di completamento: il pavimento di marmo rosso di Verona, gli intonaci, l’impianto elettrico, l’impianto di riscaldamento, la costruzione della sacrestia, gli intonaci esterni e la facciata.

La nuova chiesa fu consacrata dal Vescovo Giuseppe Carraro nel 1969.
Per abbellire le due grandi pareti laterali del transetto fu coinvolta l’Accademia Cignaroli di Verona, che incaricò un suo docente, Federico Bellomi. Quest’artista sensibile e geniale, utilizzando tecniche inedite o molto rare, lavorò con dedizione e passione per quindici anni alla realizzazione di un imponente affresco, “Arbor Redemptionis”, che costituisce l’eccezionale testamento artistico di questo pittore e rappresenta la Storia della salvezza, secondo uno schema che ricorda quello del Giudizio Universale di Michelangelo.

Al centro dell’affresco è rappresentato il Cristo Redentore, che racchiude in sé i tre momenti della sua vita: l’Incarnazione, la Crocifissione, la Resurrezione; a lato sono gli episodi più significativi della storia della salvezza.
Si tratta di un’opera colossale (240 mq di superficie) che rappresenta il punto d’arrivo di un’esperienza artistica: l’umanesimo cristiano di Bellomi, caratterizzata dalla fiducia in Dio e nell’uomo.

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Chiesa di Lugagnano, Via Don Giuseppe Fracasso, Sona, VR, Italia

Il primo monumento ai caduti della Grande Guerra

Il monumento ai Caduti che sorge nel sagrato della chiesa parrocchiale di Palazzolo, il primo eretto in Veneto e quarto in Italia dopo la fine della Prima Guerra Mondiale, fu inaugurato il 3 agosto 1919. La storia narra che Don Augusto durante la guerra visitava le famiglie, scriveva ai soldati in armi, e voleva dedicare un altare davanti la chiesa, sul quale posare degnamente il pianto e il dolore dei familiari degli eroi morti al fronte. Quando a Padova, a Villa Giusti, fu firmato l’armistizio il 3 novembre del 1918, il sacerdote costituì un comitato secondo la normativa chiamato “Commissione” da lui diretto. Incontrò le famiglie del paese, raccolse offerte, fece redigere il progetto del monumento e suggerì una colonna spezzata. Ordinò i marmi a Sant’Ambrogio di Valpolicella e l’artista Ferrari eseguì la scultura, ingaggiò muratori e manovali che in quel periodo erano i soldati invalidi rimpatriati dalla prima linea o dai campi di prigionia di Mauthausen, definiti “le città dei morenti”.

Informazioni utili

Via Piave, 3, Sona, VR, Italia

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