Il Museo della vita quotidiana a Sona

Il museo nasce all’interno di un progetto dell’ Associazione Nazionale Alpini e si divide in quattro aree tematiche:

1. Gli attrezzi dei mestieri agricoli e manifatturieri, della chiesa e vita quotidiana della fine del 1800 e inizi 1900,
2. Le radiotrasmittenti della seconda guerra mondiale,
3. I Beni Culturali della prima e seconda guerra mondiale e del periodo della leva obbligatoria,
4. Una raccolta unica nel suo genere di numismatica e cartoline dedicate ai nostri battaglioni Alpini.

Informazioni utili

Gruppo Alpini Lugagnano, Via Caduti del Lavoro, Sona, VR, Italia

Centinaia di reperti fossili di grande importanza

Il Museo intitolato ad Attilio Fedrigo raccoglie materiali fossili di grande bellezza e importanza che propone, attraverso alcune centinaia di reperti di provenienza italiana ed estera, un’ampia visione delle forme viventi sulla terra, partendo dalle ere più antiche (Paleozoico, oltre 500 milioni di anni fa) fino al periodo Olocenico (qualche migliaia di anni fa).

Molto importanti all’interno della collezione sono reperti quali: trilobiti, graptoliti, ortoceratidi dell’Era Primaria, grandi ammoniti dell’Era Secondaria, alcuni grandi gasteropodi del Terziario, resti di elefanti ed altri mammiferi dell’Era Quaternaria. Gli esemplari, sicuramente significativi da un punto di vista estetico e quindi espositivo, hanno notevole rilevanza scientifica sia per la rarità sia per l’interesse paleontologico.

L’esposizione presenta solo una piccola parte di ciò che Attilio Fedrigo raccolse nel corso della sua vita, ma esemplifica la scienza paleontologica in modo chiaro e preciso. Attilio Fedrigo, nato a Negrar di Verona nel 1909, coltivò a lungo la passione per le Scienze Naturali.

A partire da quegli anni arricchì notevolmente la collezione naturalistico-paleontologica non solo mediante ricerche personali in Italia e all’estero ma anche attraverso vari scambi ed acquisizioni. Nel 1963 allestì, a scopo didattico e scientifico, l’esposizione dei reperti da lui raccolti negli anni, una collezione che nel 1988 donò al Comune di Sona per l’istituzione di un museo paleontologico comunale. Purtroppo la morte, nel 1992, gli impedì di veder realizzata questa meritoria aspirazione.

Informazioni utili

Museo Civico "Fedrigo", Piazza della Vittoria, Sona, VR, Italia

La Torre Scaligera trecentesca sorge su una collina a 200 metri s.l.m.

Per la sua posizione dominante ebbe funzione di avvistamento e fu designata come punto trigonometrico cioè visibile da altri luoghi in maniera inequivocabile. La torre era stata identificata a tale scopo per misurare le distanze con altri punti durante la stesura della carta d’Italia, a cura dell’Istituto Geografico Militare completata nel 1902.

Ha quattro aperture a bifora sorrette da colonne di mattoni e merli ghibellini agli angoli della copertura, con tegole. Nella cella campanaria sono collocate nove campane, un concerto completo, che viene suonato da premiati campanari che eseguono concerti con metodo veronese. Sul lato Sud ed Ovest sono posizionati gli orologi. Conserva tracce di un leone di San Marco, simbolo della Repubblica Veneziana che dominò su queste terre dal 1405 al 1796. Si dice che facesse parte di una fortificazione con quattro torrioni. In effetti, durante i lavori di sistemazione del terreno ad ovest della stessa torre, fu scoperto un muro antico che collega al vicino edificio, noto con il nome “il Castello”, ora villa Manzati. Il massiccio complesso è ancora dotato ai lati ad Est e Ovest di due torri merlate ed essendo situato in posizione strategica sull’ultima collina morenica che degrada verso la Pianura Padana costituiva un tempo, come la torre, un importante punto di avvistamento. All’interno alcune stanze sono ornate di affreschi settecenteschi con scene agresti.

Informazioni utili

Torre Scaligera, Via Castello, Sona, VR, Italia

La piccola chiesa di origine romanica su un colle a nord del paese

Si narra che San Zeno, vescovo di Verona nel IV secolo, venisse a celebrare la messa su questo colle, a metà strada tra Verona e il lago di Garda, per incontrare, evangelizzare e battezzare le popolazioni del luogo e della zona del lago. Il termine pieve, infatti, deriva dal latino “plebs”, popolo, e indicava un luogo di riunione e di ritrovo generalmente agreste. La pieve è datata intorno al Mille, certamente era già esistente nel 966, come attesta una pergamena conservata nell’Archivio di Stato di Verona. È costruita con sassi disposti a spina di pesce e lavorati con malta ornata di losanghe, per renderli più armonici nella sobria struttura romanica. Fu eretta sul luogo dove in precedenza esisteva una chiesa longobarda e prima ancora un tempio pagano di epoca romana. In epoca romana e longobarda fu sede di sacri riti, pagani prima e cristiani poi. Sono chiaramente identificabili un’ara romana murata in sporgenza all’angolo sinistro della facciata della chiesa, probabilmente un antico altare pagano.

Questo luogo sacro ha l’originalità di avere una sola navata ma due absidi che racchiudono l’una l’altare maggiore, l’altra l’antico fonte battesimale.
L’interno era completamente dipinto: gli affreschi rimasti sono di inestimabile pregio, i più antichi risalgono addirittura all’anno Mille.

Informazioni utili

Pieve di Santa Giustina, Via Santa Giustina, Sona, VR, Italia

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